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Farmaco danneggiato: quando ne risponde il collaboratore?

La farmacia puo' rivalersi sul collaboratore che danneggia un farmaco mentre lavora? L'opinione di Farmacisti Al Lavoro.

Farmaco danneggiato: quando ne risponde il collaboratore?

Farmacisti al Lavoro

Buonasera, sono una collega impiegata nella farmacia del mio paese. Oggi, caricando l’ordine, ho rotto per sbaglio una confezione di insulina Lantus Solostar di proprietà dell’azienda sanitaria (distribuzione per conto). Abbiamo dovuto ordinare una nuova confezione per la paziente, ma l’azienda sanitaria ha addebitato alla farmacia dove lavoro il costo della prima confezione. Lei crede che la titolare potrà rivalersi su di me?
Dott.ssa Anna Lapril

L’articolo 2104 del codice civile (obbligo di diligenza) recita che “il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta, dall’interesse dell’impresa e da quello superiore della produzione nazionale”. Come conseguenza, il farmacista collaboratore è responsabile di un danno commesso nei confronti della sua azienda, a patto che il datore di lavoro possa provare la mancata diligenza del dipendente. Il rimborso non è dovuto se non è possibile provare la violazione dell’obbligo di diligenza (per esempio, se il collaboratore distrugge il bene durante un malore) o se non è possibile identificare chiaramente il responsabile del danno, mentre è dovuto nel caso specifico della dottoressa Lapril, la cui mancata diligenza viene provata dall’ammissione di colpa (“ho rotto il farmaco mentre lo maneggiavo” configura infatti una mancata diligenza). Il risarcimento potrà quindi essere richiesto dalla titolare della farmacia, e ottenuto tramite una trattenuta in busta paga dello stesso importo addebitato dall’ASL alla farmacia. In nessun caso potrà essere richiesto in contanti.

Detto tutto ciò, spetterà naturalmente alla titolare decidere se esigere o meno il rimborso. Nella mia esperienza personale, mai un rimborso è stato richiesto al collaboratore leale e buon produttore, mentre è più che giustificata la richiesta nei confronti di un collaboratore poco leale, poco motivato o predisposto a questo tipo di disattenzione.

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2 Commenti

  1. E a fronte di anche questa responsabilità ci si rende conto di quanto il nostro lavoro è denigrato e sottopagato. Magari meno collaboratori ma meglio considerati. Grazie comunque dell’articolo. È sempre un piacere leggere chi riporta i fatti come sono (legge alla mano)

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