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Formamico: “Le catene ci fanno una pippa”

Dall'evento perugino emerge finalmente l'immagine di una farmacia che non ha paura dell'avvento delle catene. Moderna, efficiente, ma capace di riscoprire il ruolo sociale del farmacista. Il resoconto dell'evento di Farmacisti Al Lavoro.

Formamico: “Le catene ci fanno una pippa”

Farmacisti al Lavoro

<I professionisti che vogliono distinguersi dalla massa devono andare oltre la mera logica del profitto>.

<Il guadagno non è un obiettivo, ma è la conseguenza dei nostri obiettivi>. A suon di sconti, offerte e promozioni raccontate da espositori talmente ingombranti da nascondere il farmacista al banco, la farmacia  italiana dell’ultimo decennio è finita per assomigliare sempre di più ad una bottega, relegando il farmacista ad un ruolo di commesso. Ma nel momento più difficile, quello appena successivo all’approvazione del Ddl Concorrenza, arriva finalmente una boccata d’aria fresca. Ho partecipato con entusiasmo al corso di formazione tenuto a Perugia lo scorso weekend e organizzato da Damiano Marinelli, ed in questo approfondimento mi piacerebbe fare un resoconto delle idee più interessanti fra quelle che sono emerse.

Gestione dell’azienda, gestione del cliente, gestione dei collaboratori. Questi gli argomenti eviscerati, nei principi e nella pratica, dai primi tre relatori.

<La farmacia è un’impresa commerciale ad alto contenuto etico>. È il pensiero del dottor Angelo Labrozzi, titolare di farmacia a San Salvo (CH), ad aprire i lavori della due giorni perugina. L’intervento di Labrozzi si è concentrato sull’atteggiamento che il titolare deve mantenere nella gestione della farmacia e nella definizione degli obiettivi e dei principi che devono reggere la propria azienda: <La mia missione da imprenditore è quella di migliorare la vita degli altri,  offrendo soluzioni prima di vendere prodotti. Il denaro non è lo sterco del demonio, ma la merce di scambio che ci meritiamo solo una volta che abbiamo migliorato la vita degli altri: bisogna dare prima di ricevere>. Nel successivo intervento, Marinelli si è invece concentrato sulla gestione del cliente: <La vendita è quanto di più nobile ci possa essere, perché quando un cliente ti risponde “Ok lo prendo” ha comprato te, non il tuo prodotto. Il farmacista efficiente lavora da professionista e viene riconosciuto come tale, mentre quello inefficiente lavora da dilettante e viene riconosciuto come commesso. Per questo i professionisti del banco danno il massimo ad ogni scontrino, con la stessa passione della prima volta>. Il giorno successivo tocca al professor Ranaudo occuparsi di un altro argomento importante nella farmacia italiana: la gestione del team, <perché è un’azienda è fatta di persone e non di prodotti, e la sua vera forza è data da grandi professionisti che sanno vendere buoni prodotti>.

Damiano Marinelli con Paolo Cabas di Farmacisti Al Lavoro.

<Qui vedo tanta voglia di formazione e di contenuti, dato il numero di partecipanti>, mi dice il direttore di Cosmofarma.

Prima dell’intervento finale, in cui il pioniere del marketing online Robin Good parlerà della gestione della pagina Facebook della farmacia, i lavori si interrompono per un pranzo informale. Qui ho l’occasione  di parlare con Damiano che mi confida- gongolando- come il 90% dei farmacisti che avevano partecipato all’evento del 2016 sono stati presenti anche nel 2017,  e che lo stesso tasso di reiscrizione era stato osservato l’anno precedente.  A questo punto, essendomi identificato nel ruolo di cronista dell’evento, colgo l’occasione per chiacchierare con alcuni partecipanti. Il dottor Pino Casale, titolare di una farmacia in provincia di Macerata, non nasconde la propria soddisfazione:  <In giro ci sono tanti corsi che parlano dei massimi sistemi ma ti danno poche informazioni utili, mentre qui ho la certezza che posso portare a casa qualcosa che potrò usare già lunedì.  Mi è piaciuto in particolare l’intervento di Angelo Labrozzi, che ha la grande capacità di rendere semplice ciò che è difficile e di saperlo trasmettere>. Prendo il caffè con Luigi Canfora e sua moglie Maria Grisoni, soci in una piccola farmacia in provincia di Novara che però è fra i leader di mercato nella vendita dei farmaci online. <Ho trovato una bella atmosfera, di collaborazione e condivisione>, mi dice Luigi, <È vero che si parte da una teorizzazione, però poi si arriva dritti alla pratica, e il messaggio è che bisogna misurare gli effetti del proprio comportamento>. Riprendo quindi il mio posto vicino a Roberto Valente, direttore di Cosmofarma: <Vedo tanta voglia di formazione e di contenuti, visto il numero di farmacisti che hanno partecipato>, mi sussurra confermando le mie impressioni. Lo speech di Robin Good è appassionante, molto teatrale e forse proprio per questo altrettanto incisivo. Non è un caso che molte farmacie abbiano modificato l’aspetto della propria pagina il giorno successivo, seguendo le sue indicazioni.

“Mi sono messo nei vostri panni”, dice Robin Good.

L’intervento di Robin Good è appassionante, e giustamente teatrale. Ma molte farmacie hanno già seguito i suoi consigli, modificando l’aspetto della propria pagina Facebook.

Nella pausa prima della chiusura incontro anche una dei miei beniamini tra i farmacisti italiani, la dottoressa Peretti, la quale mi anticipa i suoi nuovi progetti sull’aderenza terapeutica: inutile dire che spero di potervene parlare al più presto. L’evento si conclude come da tradizione con un selfie, non prima di assistere ad una piccola sopresa preparata da alcuni colleghi a Marinelli, che commosso viene sentito mormorare: <A noi le catene ci fanno una pippa>. Curioso come, laddove i nostri rappresentanti istituzionali continuano a seminare paura riguardo all’arrivo del capitale, debba spettare ad un non farmacista il ruolo di sedare il panico con il suo coinvolgente ottimismo. Dopo i saluti riprendo la lunga strada di casa assieme al mio amico e collega Alberto Morassi, titolare di una farmacia sul Collio friulano, che è stato lungimirante portando anche una sua collaboratrice. <È con me da poco, ma la formazione è fondamentale quindi volevo che ci fosse anche lei>, mi dice. Dopo cinque lunghe ore di macchina finalmente passiamo il Tagliamento e rientriamo in Friuli. L’orologio ci dice che è già lunedì, e dopo poche ore di sonno saremo tutti di nuovo in farmacia. Stanchi, ma con idee nuove e soprattutto con tanto entusiasmo. <Mi piace vedere le cose cambiare>, ha detto Robin Good interpretando correttamente anche il mio pensiero. Buon lavoro a tutti i farmacisti!

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