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Caso ossicodone, Mandelli (Fofi): «Episodio di Firenze non può lasciare indifferenti»

Andrea Mandelli, presidente della Fofi, commenta il tragico evento accaduto a Firenze relativo alla morte di due fratelli. Conasfa: «Problema cronico elusione norme».

Caso ossicodone, Mandelli (Fofi): «Episodio di Firenze non può lasciare indifferenti»

Farmacisti al Lavoro

«Il tragico episodio di Firenze non può lasciare indifferenti. Nel nostro paese non si conoscono fenomeni di abuso di medicinali analgesici oppioidi analoghi a quelli che si registrano in altre realtà, tuttavia occorre tenere alta la guardia». È il commento di Andrea Mandelli, presidente della Fofi, in seguito al tragico episodio che ha visto la morte di due fratelli a Firenze. Come riportato dalla stampa locale, i giovani avrebbero assunto un mix di alcol e droghe. Nel corso dei rilievi gli inquirenti hanno rinvenuto lo scontrino e scatole di un farmaco a base di ossicodone, principio attivo con la potenza simile alla morfina, aprendo così all’ipotesi della simultanea somministrazione con altre sostanze. Secondo quanto evidenzia Mandelli, in merito all’accaduto, «va applicata con il massimo rigore la normativa vigente, che impone la presenza di una prescrizione medica per la dispensazione di tutti questi farmaci: per alcuni la ricetta speciale per gli stupefacenti e per altri quella del Ssn o quella “bianca” non ripetibile”».

«Attualmente – evidenzia il dirigente – è in corso un’indagine giudiziaria che accerterà se vi sono responsabilità da parte di un farmacista e quali; quando i fatti saranno accertati, come di prassi, sarà l’Ordine Provinciale di Firenze ad assumere le iniziative disciplinari necessarie. Da parte nostra non possiamo che ribadire l’obbligo, deontologico oltre che legale, di non consegnare senza ricetta nessun farmaco che la richieda, come peraltro fanno ogni giorno gli oltre sessantamila farmacisti che operano nelle ventimila farmacie italiane. Per questo, se dovessero emergere responsabilità a carico di farmacisti si agirà con la massima tempestività e fermezza».

Dello stesso avviso è la Federazione nazionale associazioni farmacisti non titolari (Conasfa), la quale ha ribadito che «non è il primo e purtroppo non sarà l’ultimo caso». In proposito, la sigla ha sottolineato che «gli eventi accaduti a Firenze in questi giorni, con una probabile dispensazione del farmaco senza la presenza della ricetta medica hanno sortito l’evento più drammatico. Non vogliamo e non possiamo in questo momento commentare l’episodio specifico, sentite le poche informazioni e l’istruttoria aperta». Tuttavia, «come in altre occasioni – conclude il Conasfa – la categoria e le organizzazioni professionali devono soffermarsi sul problema cronico dell’elusione delle norme. Contravvenire alle norme di leggi e al Codice deontologico comporta responsabilità specifiche e gravi del Farmacista. Purtroppo spesso sottoposto a pressioni da più parti, si rischia di non rispettare le regole che tutelano, oltre il cittadino, la nostra professionalità».

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